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lunedì 9 novembre 2015

Le Galatine per grandi e piccini


Le Galatine, le buonissime tavolette al latte, che da oltre 60 anni fanno felici  i palati di grandi e piccini.
Queste deliziose e prelibate caramelle, vista la loro esperienza lattea, sono la miglior scelta che i genitori possano fare per i loro figli e possono essere considerate delle vere e proprie “permissible candy”, per i loro ingredienti buoni, semplici e naturali. Queste piccole prelibatezze contengono l’80% di latte, zucchero, miele, Yogurt e aromi naturali. Naturalmente senza coloranti artificiali e senza Glutine, fruibili quindi anche adatte per i celiaci.

Come non conoscere le Galatine al Latte, icona di storia ed unicità, una caramella dal sapore unico e inimitabile?

I punti di forza del prodotto sono gli ingredienti:
- 80% Latte; 
- ingredienti buoni e semplici ; 
- aromi naturali,
- senza coloranti artificiali
- senza glutine. 

In piu', oltre alle classiche ed inimitabili caramelle al latte, una grande novità nasce in casa Galatine: Galatine Tavoletta Latte e Fragola.
Parlando del nuovo prodotto possiamo dire che: 
  • E’ una nuova tavoletta al gusto latte e fragola, uno dei più amati nel mercato caramelle, da adulti e bambini. E’ molto golosa e ricorda il gusto dei frullati per bambini, tipo smoothie alla fragola.

  • Per la prima volta la Tavoletta si colora, di ROSA fragola (colorante naturale), con l’obiettivo di rendere più giocosa e golosa la percezione del prodotto e della marca stessa.

  • La confezione, in entrambi i formati, vuole essere ancora più forte e accattivante di prima.
  • 80% latte; naturale, ingredienti buoni e semplici, tutta la golosità della frutta, golosità che coinvolge tutti i sensi, ovviamente sempre senza Glutine













I formati disponibili saranno in busta 115gr e formato Stick 36gr.
Da fine settembre, saranno disponibili anche le Galatine Mini (Mini al Latte e Mini alla Fragol
a) 









Ancora oggi Galatine ci regala gusti e felicità, per regalare a tutti,sia grandi che piccini il vero sapore di una gustosa tavoletta! 
Buzzoole

venerdì 23 ottobre 2015

Karcher - Per una casa pulita e senza batteri


Nuovo SC1 Kit pavimento, compattissimo, occupa poco spazio e grazie all'apposito kit pavimento si possono ottenere dei risultati di pulizia incredibili. Dotato di caldaia a pressione (secondo le nuove normative europee di sicurezza), è in grado di sviluppare 3 bar di pressione che ci permettono di rimuore anche lo sporco più ostinato grazie appunto alla combinazione vincente tra pressione velocità e temperatura, rigorosamente senza l'utilizzo di prodotti chimici. Il nuovo SC1 Kit pavimento è in grado di eliminare fino al 99,99% dei batteri presenti sulla superficie con la sola forza del vapore.

Il prodotto può essere abbinato a molteplici accessori per trasformarsi all'occorrenza in un prodotto multifunzionale sempre pronto all'uso: basta infatti un breve tempo di riscaldamento (3 min) ed l'SC1 Kit pavimenti è subito pronto all'uso. Grazie al serbatoio garantisce un vapore forte e continuo che ci permette di utilizzarlo in spazi medio piccoli ma soprattutto grazie alla sua praticità e compattezza lo si può utilizzare quotidianamente essendo sempre a portata di mano. Lo si può utilizzare sui pavimenti, in bagno (lavandino, sanitari, doccia) in cucina sui piani cottura, lavelli, cappe e su tutte le superfici verticali come vetri specchi e piastrelle. 

Basta coi metodi tradizionali che consumano tempo ed energie: spazio al vapore, alla sua facilità di utilizzo ed ai suoi ottimi risultati di pulizia. Il prodotto risulta un ottimo alleato di pulizia per tutti coloro ai quali la pulizia e l'igiene risultano fondamentali ma vogliono ottenerli con strumenti semplici, pratici e dal risultato garantito. 


Buzzoole

martedì 21 luglio 2015

Rapporto tra uomo e natura

IL RAPPORTO TRA UOMO E NATURA IN MOSTRA A PALAZZO REALE


Milano - Segnando l’importantissimo traguardo di 235mila biglietti staccati in soli 95 giorni di apertura, la mostra “Leonardo 1452-1519 – Il disegno del mondo”, allestita a Palazzo Reale, chiude i battenti e lascia spazio al nuovo appuntamento in programma per Expo in Città. Ovvero la mostra, intitolata “Natura, mito e paesaggio dalla Magna Grecia a Pompei”, e dedicata all’esplorazione del rapporto tra uomo e ambiente attraverso la partecipazione di importanti prestiti provenienti dal Museo di Napoli, dal Louvre, da Atene, da Berlino e dal British Museum, oltre che da collezioni private.

La selezione di opere del mondo antico comprende vasi, terre cotte votive, affreschi, oggetti, e monili ispirati nelle decorazioni alla flora e alla fauna del mondo terrestre e marino nell’ambito di un percorso che con poesia e delicatezza si collega ai temi dell’Expo invitando ad una riflessione sulla possibile costruzione di un’armonia tra uomini e natura.

Dal punto di vista artistico, la mostra si inserisce nell’offerta di Palazzo Reale come un preludio allo sviluppo della concezione artistica europea del paesaggio nel Rinascimento, a partire da Giotto fino a Leonardo da Vinci, a cui sarà ed è appena stato dedicato spazio con due mostre idealmente collegate. 

sabato 4 luglio 2015

Pittura futirista

 La pittura futurista Nel Gennaio del 1910, Boccioni, Carrà, e Russolo si presentavano a Marinetti nella sua casa di Milano. Questi tre artisti, conosciuti nell'ambiente dell'accademia e del mondo pittorico milanese, dopo una lunga disamina della situazione in cui versava l'arte italiana, decisero di lanciare un Manifesto ai giovani artisti per invitarli a scuotersi dal letargo che soffocava ogni aspirazione.
Il Manifesto dei Pittori nasce l'11 Febbraio su un volantino edito da "Poesia".Non si può però parlare di "vera" pittura futurista fino alla fine del 1911. I tentativi di creare la "nuova arte" passano attraverso diverse influenze non ancora superate.Nella primavera del 1910 vengono esposte pubblicamente le prime opere futuriste nella "Mostra d'arte libera" a Milano presso la fabbrica Ricordi con opere di Boccioni, Carrà e Russolo. Nel 1912 Marinetti organizza a Parigi una mostra alla Gallerie Bernheim-Jeune in cui gli artisti italiani sottolineano la loro divergenza dal cubismo ed affermano di ricercare uno "stile del movimento, cosa mai tentata prima".Dal 1913 varie mostre vengono organizzate per esporre i lavori sempre più definiti. Il futurismo conta nuovi adepti: Cangiullo, Depero, Pampolini, Rosai, Morandi, Sironi, Arturo Martini. Sempre più si definiscono le ricerche dei diversi artisti: Russolo si dedica alla musica, Carrà si allontana dal naturalismo a vavore del cubismo, Severini tende verso l'astrazione, Boccioni segue anche in scultura un modello simbolista, Balla approda ad una schematizzazione basata sullo studio del movimento. Con la fine della guerra nel 1921 nel Manifesto del Tattilismo Marinetti ufficializza una nuova fase del Futurismo, più ludica e positiva.Nel Manifesto della Aeropittura firmato da Balla, Benedetta, Depero, Dottori, Fillia, Marinetti, Prampolini, Somenzi, Tato, si teorizza la nuova visione spiralica del movimento.
Sarà uno degli ultimi fuochi per tenere acceso il Futurismo. Nel 1915 col manifesto Ricostruzione futurista dell'universo firmato da Balla e Depero, c'è una sintesi nuova del dinamismo plastico propria dei primi anni. Si può parlare ora di Secondo Futurismo che orera non solo nelle arti visive, ma anche nell'architettura, nella scena urbana, negli allestimenti sportivi, nei complessi plastici, nella fotografia e nel fotomontaggio al cinema oltre che nella scenografia, poesia, prosa, drammaturgia, teatro e nella pubblicità di massa.Negli anni Trenta si vive indubbiamente un allentamento della tensione inventiva, dovuta soprattutto all'incalzare di una realtà più avanzata tecnologicamente anzitutto, che provoca una caduta dello scarto utopico avvenieristico degli anni Dieci
Lo stile futurista Non vi è dubbio che all'origine del futurismo italiano come avanguardia artistica vi sia il cubismo francese. L'importanza del cubismo a partire del 1910 fu tale da influire anche altri movimenti nazionali europei come l'espressionismo della Brucke in Germania.Il Futurismo

giovedì 4 giugno 2015

Geberit Monolith



Geberit Monolith offre una soluzione intermedia tra la cassetta esterna e la cassetta da incasso. Un elegante modulo in vetro e alluminio spazzolato racchiude tutta la tecnologia sanitaria e funge da supporto per il WC in ceramica. Esteticamente supera di gran lunga le cassette di risciacquo esterne. Tuttavia,l'installazione è semplice e veloce: non richiede interventi murari,dunque causa meno polvere e meno rumore. Generalmente è
possibile continuare ad usare i collegamenti esistenti in caso di ristrutturazione o rinnovamento degli impianti sanitari. 



Geberit Monolith ha già ricevuto numerosi riconoscimenti internazionali per il suo riuscitissimo design innovativo. Grazie al suo ridotto consumo d'acqua, il modulo Geberit Monolith per WC ha ricevuto anche il massimo dei voti per la Water Efficiency Label (etichetta WELL di EUnited Valves). L'assortimento Monolith è diponibile in tre colori per i moduli lavabo e bidet: bruno terra d'ombra, nero e bianco ed in quattro colori per il modulo WC: verde acqua, bruno terra d'ombra, nero e bianco.







Ulteriori informazioni disponibili a questi link: 

http://bzle.eu/geberit-au
e anche a questi sotto!
http://bit.ly/1Iw8xBo
http://bit.ly/1KWOSKr
http://bit.ly/1Itn5mL
http://bit.ly/1KA0FNT Buzzoole

lunedì 25 maggio 2015

IL David di Michelangelo spiegato da A. Paolucci

Il David di Michelangelo

David di Michelangelo 
david-full-frontVeramente chIl e questa opera ha tolto il grido a tutte le statue moderne et antiche, o greche o latine […] con tanta misura e bellezza e con tanta bontà la finí Michel Agnolo.”
E’ così che Vasari descrive l’ammirazione per la scultura considerata fra le più belle mai realizzate dall’umanità. In questo incipit c’è lo stupore mozzafiato di chi osserva da vicino la perfezione di uno dei massimi capolavori di scultura di tutti i tempi: il David di Michelangelo.
Nel luglio del 1501 Michelangelo Buonarroti fu richiamato a Firenze per una commissione dell’Opera del Duomo. Gli fu proposto di lavorare ad una statua di proporzioni grandiose per realizzare un David, con il vincolo di scolpirlo da un grande blocco di marmo che giaceva abbandonato presso il cortile dell’Opera del Duomo. Questo blocco di marmo bianco di Carrara era già stato affidato a due scultori, Agostino di Duccio nel 1464 e ad Antonio Rossellino nel 1475, ma abbandonato a causa dei “taroli”, numerose imperfezioni del materiale, che avrebbero rischiato di compromettere la statica di un’opera di dimensioni eccezionali. La collocazione del David era inizialmente prevista per uno dei contrafforti della Cattedrale di Santa Maria del Fiore, a circa 80 metri d’altezza.
View of David's faceMichelangelo aveva solo 26 anni, ma era già diventato il più famoso e ben pagato artista dell’epoca grazie alla struggente bellezza scolpita nella Pietà del Vaticano. Accettò la sfida nel 1501 e fino al 1504 lavorò incessantemente alla realizzazione del David, come testimoniato dai documenti sui regolari pagamenti ricevuti dall’Opera. Michelangelo affrontò con entusiasmo la commissione, lavorando senza aiuti, spesso vestendo gli stessi panni e stivali per giorni, sempre nascosto dietro una fitta impalcatura di legno per impedire a chiunque di vedere l’opera prima della completa conclusione.
david-left-sideL’Opera del Duomo aveva stabilito ilsoggetto religioso, ma nessuno aveva previsto un’interpretazione così sorprendente. Nella Bibbia, nel Libro di Samuele, viene narrato l’episodio del giovane pastore David che affronta il temibile gigante a capo dei Filistei, Golia. Il re ebreo Saul offrì la propria armatura al ragazzo, ma egli se ne liberò, perché troppo grande per la sua esile statura (Samuele 17,38-39). Armato solo di fionda nella mano sinistra e di un sasso nella destra, David affrontò con coraggio e determinazione il gigante colpendolo alla testa e infine decapitandolo.


https://www.youtube.com/watch?v=nKLKAX3UwMg

Sculture di Michelangelo Buonarroti tra le più importanti dal 1489 al 15...

San Marco - Donatello

San marco di Donatello..






San Marco (Donatello) Sommario: Storia, Descrizione, Bibliografia, Altri progetti La statua di San Marco di Donatello fa parte del ciclo delle quattordici statue dei protettori delle Arti di Firenze nelle nicchie esterne della chiesa di Orsanmichele. Fu commissionata dall'Arte dei Linaioli e Rigattieri e risale al 1411-1413.-> Leggi tutto l'articolo su 'San Marco (Donatello)' Altre parole correlate: Donatello, Arti di Firenze, chiesa di Orsanmichele, Arte dei Linaioli e Rigattieri, 1411, 1413, marmo apuano, Museo di Orsanmichele, San Marco Evangelista, San Pietro (Brunelleschi), Filippo Brunelleschi, San Giorgio (Donatello), 1409, Niccolò di Pietro Lamberti, fiorini, 1 novembre, 1412, Vasari, Michelangelo, san Marco, 1941, 1977, Opificio delle Pietre Dure, 1986, San Giovanni Evangelista (Donatello), San Filippo (Nanni di Banco) L'articolo San Marco (Donatello) fa parte dell'enciclopedia Wikipedia ed e' sotto licenza Creative Commons Attribution/Share-Alike License

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